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Dieta Chetogenica e Libido
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Una dieta chetogenica può essere in grado influenzare la vita sessuale?

Forse.
La dieta chetogenica è diventata popolare negli ultimi anni e, proprio questa popolarità, ha portato molte persone a chiedersi se, e come, questa dieta possa influenzare diversi altri aspetti oltre alla perdita di peso, tra i quali il proprio desiderio sessuale. A questo proposito, ci sono molte persone che hanno sperimentato un crescente aumento della propria libido nel periodo di tempo in cui hanno seguito questo regime alimentare.

Sebbene si tratti solo di ipotesi, al momento ancora non supportate da vere e proprie evidenze scientifiche, possiamo assumere che i protocolli chetogenici, ed in particolar modo quelli “high fat”, possano stimolare l’organismo a produrre una quota maggiore di ormoni sessuali; fornendo al corpo un’alta quota di substrati lipidici che, come sappiamo, rappresentano le biomolecole costituzionali degli ormoni steroidei (della quale categoria fanno parte quelli sessuali come il testosterone e gli estrogeni).

Visto da una prospettiva più ampia, questo sembrerebbe essere un fenomeno che si riscontra in generale nelle diete ad alto apporto di grassi, come suppone la Physician Committe for Responisible Medicine (associazione americana di ricerca sul cancro) in questo articolo https://www.pcrm.org/health/cancer-resources/diet-cancer/nutrition/fat-and-hormonal-effects.

Sono emersi anche dei pareri diversi in merito alla dieta chetogenica, infatti alcuni sperimentano un iniziale calo della libido, seguito da una “impennata” successiva. L’effetto opposto inziale potrebbe essere attribuito a un temporaneo periodo di “disagio” che il corpo attraversa quando si inizia una dieta che limita fortemente i carboidrati, conosciuto anche come Keto-flu; che rappresenta quella fase di adattamento metabolico durante la quale l’organismo devia dall’utilizzo del glucosio come principale fonte energetica all’utilizzo dei grassi, sotto forma di corpi chetonici. Inizialmente non sarà così efficiente nell’utilizzare questo carburante alternativo in luogo dei carboidrati, tanto che nelle persone che approcciano per le prime volte a questo regime si assiste ad una perdita di peso inziale anche nei casi in cui si assume un quantitativo calorico adeguato al proprio fabbisogno. Pertanto, il corpo sperimenta un “deficit funzionale” di calorie che andrà a colmare attingendo alle riserve lipidiche endogene; meccanismo sfruttato e ricercato nelle diete chetogeniche a bassissimo contenuto di carboidrati e grassi (dette Very low calory ketogenic diets), nei quali casi il deficit calorico non è solamente “funzionale” e, pertanto, la perdita di peso è solitamente più marcata nelle fasi inziali, ma sarà protratta nel tempo.

Qui si assiste in realtà a meccanismi complessi con relativi effetti molteplici sulla produzione endogena di ormoni sessuali, che in alcuni individui migliora (come è il caso delle donne affette da policistosi ovarica) e in altre si riduce notevolmente fino a creare disturbi quali amenorrea o oligomenorrea, sovrapponibili a quelli che si presentano nel corso di tutti i regimi fortemente dimagranti, nei quali casi il corpo risponde sottraendo energia ai processi endogeni non strettamente necessari alla sopravvivenza dell’individuo per cercare di ri-bilanciare il dispendio energetico di fronte ad un importante deficit di calorie in entrata.

Di conseguenza, nelle donne una ridotta produzione di estrogeni potrebbe avere un impatto sul desiderio sessuale a molti livelli: in primis può comportare secchezza vaginale e anche sbalzi d’umore e stanchezza, oltre che come detto all’oligomenorrea o all’amenorrea.

Tra le evidenze scientifiche disponibili in merito alla relazione tra l’assunzione di grassi e lo stato ormonale, in letteratura emergono alcuni punti:

  • Le diete ricche di grassi sembrerebbero favorire la produzione di estrogeni nelle donne:
    • Un piccolo studio ha rilevato che le donne che seguivano una dieta a basso contenuto di grassi (20% delle calorie) mostravano una significativa riduzione dei livelli di estrogeni, mentre le diete ad alto contenuto di grassi avevano l’effetto opposto [1].

Mentre il lavoro principale dell’estradiolo è quello di stimolare lo sviluppo degli ormoni sessuali femminili, gioca anche un ruolo nella distribuzione del grasso nelle donne e nel desiderio sessuale, due cose che possono influenzare qualsiasi donna, indipendentemente dalla sua età [2]. Anche il testosterone gioca un ruolo importante nelle donne, sia nel mantenimento della massa muscolare che nella libido [3].

  • Di contro, nelle diete a ridotto apporto di grassi è stata osservata una riduzione nella produzione di androgeni in adulti sani:
  • In particolar modo in questo studio è stata osservata una riduzione del testosterone dieta ipolipidica-correlata [4]
  • Uno studio ha confermato che le diete a basso contenuto di grassi potrebbero ridurre i livelli di testosterone fino al 12% [5], mentre da un altro è emerso che una dieta ricca di grassi potrebbe aumentare i livelli di testosterone del 13% [6].

Anche se si tratta di evidenze scientifiche, occorre sempre tenere a mente che ogni considerazione deve essere messa in relazione ad altri fattori:

  • La perdita di peso in sé causa cambiamenti dell’equilibrio ormonale
  • In uno studio su oltre 275 donne in sovrappeso in post-menopausa, i ricercatori hanno scoperto che una perdita di peso di 8 kg in media nell’arco di 18 mesi ha provocato una diminuzione dell’estradiolo libero, dell’estradiolo e del testosterone libero [7].

Prima di cadere in confusione, mettiamo in chiaro alcune cose: prima abbiamo detto che livelli più bassi di estradiolo e testosterone portano ad una riduzione del desiderio sessuale.

Quindi, perché in questo secondo caso la loro riduzione conseguente alla dieta era un fattore terapeutico ricercato? La differenza è che qui il bagaglio “extra” di essere sovrappeso o obesi causa la produzione di troppi di questi ormoni, il che può portare allo stesso effetto di averne una ridotta produzione: un ridotto desiderio sessuale.

In questo caso, perdere peso ha aiutato queste donne a regolarizzare la produzione di ormoni portandola a livelli normali. La chiave infatti è trovare un equilibrio in cui il corpo ne produce la giusta quantità e nulla di più.

Altri fattori da considerare nell’ipotesi che la dieta chetogenica possa migliorare il desiderio sessuale.

Le considerazioni non finiscono qui:

  • Ad esempio, è esperienza comune che la dieta chetogenica possa aumentare il livello generale di attività, il che ha dimostrato di aumentare la qualità della vita sessuale.
  • La dieta non è tutto: una maggiore sicurezza e autostima individuale è in grado di migliorare la vita sessuale più di ogni altra cosa.

Ma a questo punto ci chiediamo: è possibile allora realizzare lo stesso effetto con una dieta semplicemente ben bilanciata creando gli stessi risultati?

  • Infatti, anche solo sentirsi bene con il proprio corpo, potrebbe aumentare la libido.

In realtà ci sono degli effetti positivi attribuibili alla chetosi e non ad altre diete, come da qualche tempo si discute in ambito meramente divulgativo; è il caso del supposto miglioramento della funzione erettile nell’uomo dovuta ad maggiore perfusione degli organi genitali. A sostegno di questo ultimo punto possiamo dire che la dieta chetogenica favorisce la produzione di fattori vasodilatatori quali l’ossido nitrico (effetti riscontrati in lavori che miravano a mettere in relazione la dieta con il miglioramento delle crisi epilettiche [8]); nonché un miglioramento della funzione mitocondriale [9] che potrebbe portare ad una maggiore produzione spermatica (ma qui si apre un capitolo tutto nuovo ed estremamente ampio: quello della fertilità, di cui sarebbe opportuno discutere a parte e con le dovute accortezze).

Per concludere, possiamo dire che iniziare una dieta chetogenica molto probabilmente non nuocerà alla vostra libido (una volta superata la keto-flu, ovviamente). Ma è importante ricordare che non ci sono prove conclusive che dimostrino che la propria vita sessuale sarà migliorata, e non c’è nemmeno modo di sapere come il proprio corpo gestirà una dieta a basso contenuto di carboidrati sotto numerosi altri aspetti (perdita di peso o miglioramento di determinati disturbi, sintomi o patologie).

Ovviamente nel caso di chi soffre di disturbi importanti relativi all’aspetto sessuale, occorre riferirsi ad un medico specializzato nel settore. Così come, ovviamente, occorre riferirsi ad un medico o un nutrizionista se si vuole approcciare ad un regime chetogenico. Se poi questo finisce per migliorare la tua vita sessuale, si tratterà di un gradito bonus aggiuntivo ai benefici ricercati nel tuo caso specifico dalla dieta.

RIFERIMENTI:

  • Rose DP et al., Effect of a low-fat diet on hormone levels in women with cystic breast disease. I. Serum steroids and gonadotropins., J Natl Cancer Inst.; 78(4):623-6, 1987.
  • Maurand Cappelletti et al., Increasing women’s sexual desire: The comparative effectiveness of estrogens and androgens, Horm Behav; 78: 178–193, 2016.
  • https://www.menopause.org/for-women/sexual-health-menopause-online/changes-at-midlife/changes-in-hormone-levels
  • Hämäläinen E et al., Diet and serum sex hormones in healthy men., J Steroid Biochem.; 20(1):459-64, 1984.
  • Wang C et al., Low-fat high-fiber diet decreased serum and urine androgens in men., J Clin Endocrinol Metab; 90(6):3550-9, 2005.
  • Dorgan JF et al., Effects of dietary fat and fiber on plasma and urine androgens and estrogens in men: a controlled feeding study., Am J Clin Nutr., 64(6):850-5, 1996.
  • Rachael Z Stolzenberg-Solomon et al., Sex hormone changes during weight loss and maintenance in overweight and obese postmenopausal African-American and non-African-American women., Breast Cancer Res.; 14(5): R141; 2012.
  • Noh HS et al., Increased nitric oxide caused by the ketogenic diet reduces the onset time of kainic acid-induced seizures in ICR mice., Brain Res., 23;1075(1):193-200, 2006.
  • Miller VJ et al., Nutritional Ketosis and Mitohormesis: Potential Implications for Mitochondrial Function and Human Health.

D.ssa Eleonora Di Pietro